Quante volte ci siamo domandati: ci si fa più male a giocare a Rugby o a Football americano?
Beh bella sfida, sicuramente in entrambi l’infortunio non è un evento raro, anzi direi che fa proprio parte del gioco… è difficile finire una stagione senza nemmeno un infortunio…figuriamoci una carriera…
Per sapere in quale di questi due sport è più probabile farsi male è stato fatto uno studio comparando il numero, il meccanismo, la sede corporea e la gravità degli infortuni occorsi durante 3 stagioni agonistiche.
I risultati parlano abbastanza chiaro: nel complesso il tasso di infortuni è risultato 4.9/1000 esposizioni per i giocatori di football, contro i 15.2/1000 per i rugbisti, i rugbisti hanno quindi un rischio circa 3 volte superiore a quello dei giocatori di football di subire un infortunio, soprattutto per quanto riguarda spalla, polso/mano, caviglie e fratture in generale (circa 4 volte più rischioso), mentre per quanto riguarda i traumi cranici “solo” 2.5 volte superiore. Per entrambi gli sport il rischio è risultato essere più elevato durante le competizioni che durante gli allenamenti e più spesso a causa di un trauma diretto.
Anche per quanto riguarda la gravità degli infortuni i rugbisti sono più colpiti con 1/1000 esposizioni in grado di determinare un infortunio che non permette di concludere la stagione (contro i 0.8/1000 del football).
Secondo voi come mai? Le protezioni? Le regole? Il numero di giocatori per squadra?
C’è qualcuno che li ha provati entrambi?
Innanzitutto mi congratulo con l’interessante articolo che sicuramente tocca l’immaginario collettivo e che fornisce una risposta piú che soddisfacente e basata su dati.
Non avendi giocato nè a rugby, nè a football americano, non saprei fornire una risposta alla domanda del Dott. Guarrella.
Ad ogni modo, quella delle protezioni é una ipotesi interessante. Per trovare una risposta, si può forse formulare la domanda al contrario? A che tipo di omologazione sono soggette le protezioni da football americano? Vengono sottoposte a dei test? Quesi test che risultati hanno? Di quanto dovrebbero diminuire la possibilitá di infortuni?
Immagini che poi il discorso si faccia specifico al tipo di protezione, il casco sarà probabilmente diverso dall’armatura etc..
Grazie Dott. Guarrella per l’interessantissimo articolo.