Come e quando si usa?
Lo immaginavate che da almeno 30 anni le infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico rappresentano il trattamento non chirurgico più in uso per la cura dell’artrosi?
Ma quando sono particolarmente indicate e quale la loro efficacia?
Per rispondere a questi interrogativi partiamo dal fatto che l’acido ialuronico è il componente principale delle cartilagine e del liquido sinoviale, fondamentale per mantenere le caratteristiche biomeccaniche e la lubrificazione delle articolazioni.
In presenza di artrosi, l’acido ialuronico si altera sia come quantita’ che in qualita’ e quindi l’apporto attraverso l’infiltrazione di acido ialuronico esogeno dovrebbe aiutare a ripristinare le proprietà meccaniche del liquido sinoviale e della cartilagine. Inoltre l’acido ialuronico agisce con una moderata ma utile azione anti infiammatoria, analgesica , antiossidante e anabolizzante.
L’utilizzo di una terapia con infiltrazioni è consigliato in presenza di un’artrosi localizzata iniziale sintomatica, quando una cura non farmacologica o a base di antiinfiammatori per bocca abbia fallito.
Vorrei anche precisare che, pur avendo probabilmente un ruolo nella protezione della cartilagine, l’utilità dell’infiltrazione di acido ialuronico a scopo preventivo non è stata per ora dimostrata mentre è sicuramente sconsigliata in presenza di infiammazione acuta (in questo caso addirittura l’infiltrazione può accelerare il processo di degradazione della cartilagine).
Quali articolazioni rispondono meglio alla terapia?
In generale possiamo dire che nel 60-70% dei casi, se la diagnosi e la terapia sono corrette, i risultati sono soddisfacenti e anche se si manifestano circa 1 mese dopo la fine del trattamento, hanno un effetto di lunga durata (circa 1 anno).
Se le paragoniamo alle infiltrazioni di cortisone vediamo una cinetica diversa: il cortisone ha effetto piu’ rapido ma dura solo pochi mesi, quindi esattamente il contrario dell’acido ialuronico.
Infine e per avere un approccio corretto, dobbiamo tener presente che per l’osteoartrosi la terapia con infiltrazioni di acido ialuronico non sempre ha dimostrato di essere superiore ai placebo e, per questa ragione, la sua effettiva efficacia è materia ancora dibattuta e non universalmente accettata.
Quanto alle articolazioni interessate, possiamo osservare che i migliori risultati si ottengono nella cura dell’artrosi del ginocchio e della spalla (in presenza o meno di lesioni della cuffia dei rotatori): mentre sembrano un po’meno soddisfacenti nel caso dell’anca, probabilmente per la maggiore difficoltà di accesso all’articolazione
Conclusioni
Quindi riassumendo, possiamo ritenere efficaci le infiltrazioni con acido ialuronico in caso di artrosi moderata e sintomatica e in assenza di infiammazioni acute, sempre che la tecnica infiltrati sia corretta.
La percentuale di pazienti che percepiscono un miglioramento è elevata e questo permette una sensibile riduzione di utilizzo di altri farmaci come antiinfiammatori e oppioidi.
Buongiorno. Vorrei sapere cosa intende per “infiammazione acuta“. Mi spiego meglio : alcuni mesi fa, dopo la nascita di mia figlia, ho avuto un ginocchio gonfio per diversi giorni e da lì ha continuato a farmi male. Dalla rmn risulta condropatia di primo grado e lieve versamento articolare. Può essere quello che lei definisce una situazione di “infiammazione acuta”? Oppure è possibile risolvere il problema con infiltrazioni di acido ialuronico, come un suo collega mi ha suggerito di fare se i sintomi di dolore e non perfetta estensione della gamba persistono..? Grazie mille Dottore.
le infiltrazioni possono sicuramente essere utili
Buongiorno, ho letto con molto interesse il suo trattato sull’artrosi del ginocchio e sul come trattarla. Avendo io una Gonoartrosirtrosi, ed essendo in presenza di impegnativa per tre infiltrazioni, vorrei sapere in che percentuale sia consigliabile ,la concentrazione. In attesa di un suo cortese riscontro,porgo cordiali saluti ed auguro buon lavoro. Vitale Cominelli, 3931918806 vitalecominelli@gmail.com
buongiorno, senza visitarla e senza vedere le immagini radiologiche non sono in grado di risponderle