Un design molto complesso e una straordinaria mobilità: ecco due caratteristiche peculiari della nostra spalla che la rendono un “pezzo” tanto prezioso per il lavoro e per l’efficienza del vivere quotidiano quanto particolarmente vulnerabile.
Pensate che tra le persone adulte una percentuale che varia dal 18 al 26% , nel corso della propria vita attiva accusa problemi alla spalla: si tratta dunque di una delle sindromi dolorose più frequenti, con sintomi persistenti e a volte così disabilitanti da limitare seriamente se non addirittura impedire le quotidiane attività lavorative, ludiche o sportive.
Cerchiamo di spiegarne le ragioni.
La straordinaria mobilità della spalla è data dalla presenza di 4 articolazioni: la glenoomerale, l’acromioclaveare, la sterno claveare e la scapolo toracica. Questa struttura così articolata la rende soggetta a frequenti infortuni o a danni da usura, soprattutto quando sottoposta a eccessivo affaticamento.
Il dolore che si avverte alla spalla è frequentemente dovuto a patologie locali, ma può anche essere determinato da patologie che hanno origine altrove, come nel rachide cervicale o nel collo, o talvolta anche da problematiche che interessano il diaframma, lo stomaco il cuore o altri organi dell’apparato intestinale.
La diagnosi è dunque fondamentale per individuare rimedi e terapie corrette e deve tener conto di molteplici fattori: tipo di dolore, come e quando si manifesta, età del paziente, attività lavorativa e stile di vita.
Cominciamo dallo stile di vita
L’obesità, il fumo, l’età avanzata e la coesistenza di altre patologie (per esempio di tipo reumatologico) possono portare dolore alla spalla, così come fattori psicologici individuali come stress e depressione.
Attività lavorativa
Sollevare pesi con le braccia, spingere, tirare o trasportare oggetti pesanti, lavorare con le mani al di sopra delle spalle o effettuare lavori manuali ripetitivi o con vibrazioni continue: questi i principali fattori da lavoro correlati all’insorgere o all’acutizzazione di patologie della spalla, il cui sviluppo è determinato dall’effetto cumulativo dei vari fattori e da una loro combinazione.
Per questo è fondamentale affrontare il problema al suo insorgere, per intervenire con rimedi e terapie appropriate, ottenere risultati positivi riducendo i tempi di recupero.
Ma ci sono altri casi ancora
Un paziente che ho recentemente visitato accusava un dolore aspecifico alla spalla, persistente e molto intenso, senza una patologia evidente e senza apparenti fattori lavorativi che potessero determinarlo. Abbiamo analizzato a fondo tutti gli aspetti della sua giornata di lavoro: presenza di ritmi elevati o di compiti faticosi, turni eccessivamente lunghi o periodi prolungati di intensa concentrazione, compiti frequentemente interrotti o scarsa collaborazione da parte dei colleghi e superiori? Per alcuni lavoratori lo stress che deriva da una o più di queste situazioni si traduce in livelli elevati di tensione ed attività muscolare fuori controllo con conseguente affaticamento. Il più delle volte tutto ciò determina, tra l’altro, l’assunzione di posture scorrette. E’ quindi fondamentale riuscire a staccare e rilassare mente e corpo durante le pause lavorative ed al termine della giornata.
Insoddisfazione e lavoro in solitudine sono altri possibili fattori che contribuiscono all’insorgere o al peggioramento della sintomatologia, tenendo anche presente che per alcune persone può subentrare un’alterazione nella percezione del dolore con una tendenza a ingigantire i sintomi.
Come si può capire non è facile intervenire su queste cause e comunque occorre un approccio a 360°.
La medicina del lavoro con una serie di interventi “ergonomici” ha ridotto la comparsa o la gravità di alcune patologie da attività lavorativa, purtroppo però nel caso della spalla non ha finora individuato precauzioni specifiche, se non alcune assai generiche come evitare attività continuative con le mani sopra la testa o il lavorare con i gomiti troppo lontano dal corpo. Resta quindi molto da fare in ambito preventivo.
Patologie
Le patologie della spalla più frequenti legate all’attività lavorativa sono: la tendinopatia della cuffia dei rotatori, la tendinopatia del capo lungo del bicipite, la capsulite adesiva (spalla congelata) e l’artrosi dell’articolazione acromioclaveare.
Ognuna di queste patologie presenta una propria specifica sintomatologia che, unita all’età del paziente, alla durata del dolore, alla sua intensificazione in presenza di alcuni movimenti o al contrario durante il riposo notturno, permette allo specialista di diagnosticarla e di trattarla adeguatamente.
Come sempre la raccomandazione è di non aspettare che il dolore passi da solo. Il piu’ delle volte si complica la situazione e si allungano i tempi del recupero, che purtroppo non sono mai brevissimi!
Fonte:
Linaker CH, Walker-Bone K. Best Pract Res Clin Rheumatol. Shoulder disorders and occupation.
2015 Jun;29(3):405-23. doi: 10.1016/j.berh.2015.04.001. Epub 2015 May 8.