Artroscopia: chirurgia mini invasiva
Nella chirurgia della spalla l’artroscopia è la procedura più frequentemente utilizzata. Con questa tecnica, utilizzando una piccola telecamera e strumenti chirurgici delle dimensioni di una matita introdotti all’interno dell’articolazione attraverso fori della dimensione di un centimetro, è possibile trattare un ampio spettro di patologie della spalla. Il vantaggio consiste, oltre all’evitare grosse incisioni (tagli), di poter fornire una visione chiara e precisa dell’articolazione evitando la dissezione dei tessuti e quindi di ridurre il sanguinamento, il dolore postoperatorio ed il gonfiore dovuto ad ematoma.
Le patologie che possono essere trattate con questa tecnica sono:
- Le lesioni della cuffia dei rotatori
- L’instabilità e le lussazioni recidivanti
- Le patologie del bicipite (SLAP)
- La spalla congelata
- La tendinite calcifica (depositi di calcio)
- Le lesioni articolari dell’acromio-claveare
L’operazione dura mediamente dai 30 ai 60 minuti ed avviene in anestesia generale e blocco interscalenico, quasi tutti i pazienti sono dimissibili in giorno dopo o la sera stessa se programmati come Day Hospital. Dopo l’intervento chirurgico artroscopico (a meno che non sia eseguito per una capsulite adesiva) vi prescriverò l’utilizzo di un tutore specifico per un periodo di tempo variabile tra le 3 e le 6 settimane a seconda del caso specifico. E’ importantissimo capire che tipo di intervento è stato fatto per non compromettere la riparazione e per ottimizzare il recupero post-operatorio. Vi spiegherò cosa potrete e soprattutto cosa non potrete fare e le varie fasi della riabilitazione. Ricordatevi che l’intervento si esegue riempiendo la spalla di acqua sterile (soluzione fisiologica) per cui per una settimana è normale avere la spalla gonfia. Anche il dolore nel primo periodo è normale, per controllarlo vi prescriverò dei farmaci antidolorifici; l’applicazione di una borsa del ghiaccio a cicli di 20-30 minuti alla volta, 4-5 volte al giorno è molto efficace per ridurre dolore e gonfiore ed è importante nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico.
La medicazione è importante mantenerla asciutta e pulita e vi spiegherò di rinnovarla ogni due giorni (meno se si sporca o si bagna), è una procedura molto facile che potete fare autonomamente senza bisogno di un infermiere.
I punti di sutura ve li rimuoverò io dopo 10-12 giorni dall’intervento in occasione del primo controllo, durante il quale vi rispiegherò la riabilitazione necessaria per ottenere un recupero ottimale, che è di fondamentale importanza ma potenzialmente dannosa se eseguita in modo scorretto, gli esercizi andranno eseguiti tutti i giorni con la massima attenzione e dedizione.
Dopo i primi giorni di dieta leggera consiglio di riprendere una dieta regolare e di astenersi dal fumo e dall’alcol.
Anche se molto rare esistono delle complicanze, che potrebbero rendere necessario un nuovo intervento chirurgico.
- Come in tutti gli interventi chirurgici è possibile la formazione di ematomi o di infezione. Questi sono divenuti molto più rari da quando si usano le tecniche artroscopiche.
- La ri-rottura (o recidiva) è un’altra possibile complicanza e interessa maggiormente i pazienti che non rispettano le purtroppo lente tappe riabilitative e sforzano il braccio prima della guarigione biologica
- La rigidità può colpire sia chi forza troppo la riabilitazione che chi non la esegue con regolarità e nelle modalità corrette